Lo sviluppo delle capacità di comunicare sono più importanti dell’obbedienza
[dc]I[/dc]n quindici anni dedicati a risolvere problemi di aggressività fra cani, sviluppare le loro capacità di comunicare è risultato di gran lunga più efficace che insegnargli l’obbedienza (seduto, terra, resta, piede, vieni qui ecc.) e dell’uso di qualsiasi strumento.
Le Classi di Socializzazione sono nate appositamente per questo: avvertivamo l’esigenza di un contesto completamente diverso, in cui poter far emergere ed esercitare le competenze sociali e comunicative dei cani.
Se incontri un cane al guinzaglio, aver permesso al tuo di sviluppare competenze comunicative ti aiuterà più di qualsiasi altra cosa.
L’obbedienza è utile se insegnata attraverso il gioco e il rinforzo positivo (e non a suon di strattonate, collari con le punte rivolte all’interno e altre punizioni fisiche), ma in riferimento alle probabilità che insorga una rissa, conta meno della capacità del cane di comunicare, che quindi hanno la priorità in un percorso di educazione o di riabilitazione comportamentale del cane.
Sono intervenuto diverse volte in casi di aggressività in cui il cane aveva precedentemente frequentato corsi di obbedienza per “risolvere il problema”, col risultato di ottenere un cane molto obbediente sul campo d’addestramento, finché al guinzaglio o “sotto comando” e lontano dagli altri cani, ma i cui problemi di aggressività permangono.
Un linguaggio sofisticato
I cani usano un linguaggio sofisticato per prevenire i conflitti, risolverli e cooperare fra loro. E’ un linguaggio che sfugge a chi non lo conosce, ma diventa incredibilmente evidente una volta che l’hai conosciuto. E’ fatto di distanze, direzione, traiettorie, rapidità di movimento, posture e segnali, tra cui i segnali calmanti: leccarsi il naso, girare la testa o abbassarla, sbadigliare, mettersi di fianco ecc. Questi sono segnali che diminuiscono l’intensità dell’interazione, allentano la tensione del cane che li emette e del cane che li riconosce.
Contrastare il fenomeno della “cancellazione”
Tutti i cani sanno girare la testa, curvare, rallentare ecc. Il punto è che devono sapere quando farlo e in risposta a che cosa. Quindi le competenze nello scambio di segnali si dividono in due. Il cane deve:
1) saper leggere la comunicazione degli altri cani
2) sapere come e quali segnali emettere come risposta
I cani a cui manca esperienza spesso non si accorgono nemmeno che l’altro cane sta riutilizzando, usando una certa postura, rallentando, curvando o tenendo una certa distanza. O, se se ne accorgono, non prestano importanza a queste movenze. Questo fenomeno del “non vedere” prende il nome di “cancellazione”. Quando la mente è impegnata in un compito cancella gli stimoli sensoriali che non ritiene utili all’esecuzione del compito stesso. Tu stesso potresti per esempio non accorgerti della sensazione dei tuoi vestiti sulla pelle (adesso invece si perché lo hai letto) o dei rumori/suoni di sottofondo dell’ambiente in cui sei in questo preciso momento. Ecco: questo è un fenomeno di cancellazione.
Per insegnare ad un cane a “leggere” gli altri cani è necessario che faccia esperienze corrette di interazione con loro. Queste esperienze possono essere casuali o essere sapientemente architettate da un istruttore cinofilo esperto in comunicazione (in ThinkDog abbiamo un corso di formazione di professionisti in questo ambito, appositamente studiato).
Le competenze emozionali
Un’altra parte molto molto importante di questo processo di sviluppo delle competenze per comunicare sono le competenze emotive. Anche i cani hanno una intelligenza emotiva.
Le pubblicazioni in ordine al pensiero e alla vita emozionale degli animali sono centinaia e toccano anche il grande pubblico con la letteratura divulgativa (ti consiglio un paio di letture valide: una qui e un’altra qui). Inoltre una pietra miliare è appena stata posta con “La Dichiarazione di Cambridge sulla Coscienza“, firmata da un eminente gruppo di scienziati.
Nell’incontro con gli altri, i cani pongono in essere una serie di processi cognitvi che sostengono la comunicazione e il flusso di segnali che i cani si mandano a vicenda, in conseguenza l’uno di ciò che comunica l’altro. Che sia motivato al gioco o alla territorialità, un cane che non abbia capacità di autoregolazione per esempio, si precipiterà addosso agli altri cani, senza far caso a ciò che essi comunicano o al loro stato emotivo. Un cane agitato è un cane meno concentrato, meno attento a ciò che gli accade intorno.
Il potere dell’esperienza diretta
In definitiva, se il cane possiede queste competenze sarà più bravo a gestire l’incontro con altri cani, anche se l’interazione avviene al guinzaglio.
Ora, su un blog si possono avere delle informazioni, ma queste aumentano enormemente con l’esperienza diretta. Una cosa è sapere e tutt’altra è saper fare. E anche questo non basta. Il processo dovrebbe portare, nella sua parte finale, ad integrare così bene nel nostro vissuto conoscenze e capacità, da far diventare il tutto un nuovo modo di essere. Perché questo sia possibile dobbiamo passare all’esperienza diretta. La cosa migliore che tu possa fare è quindi esercitarti con un istruttore preparato. In ThinkDog, oltre ai percorsi individuali abbiamo ideato un mezzo speciale per esercitarci insieme ai nostri cani: le Classi di Socializzazione.
Buon giorno Angelo Vaira,
il mio cane un barbone di media taglia quattro anni fa è stata aggredita da un pitbull alla schiena e alla pancia, e non adesso pur passati quattro anni non si relazione bene con gli altri cani come prima. mi potresti dare un consiglio perfavore.
A presto.
Finalmente! dopo aver letto il tuo libro e leggendo i tuoi post (tra i quali questo davvero interessante) vedo un professionista che la pensa come me (semplice compagna di Frida).
Frida ha un anno, ha vissuto in Sicilia come randagia con il fratellino fino ai 4 mesi, quando è stata trovata da alcuni volontari e “spedita” qui da me.
Da 8 mesi il problema è lo stesso: libera dal guinzaglio (parchi, aree cani, montagna, campi) è un cane davvero socievole. Gioca con tutti, senza mai essere aggressiva, la adorano tutti….cani e padroni! Ma al guinzaglio, appena vede un cane GRANDE (solo cani medio grandi) abbaia (un abbaio di paura, anzi terrore!). Dopo aver provato vari approcci mi rivolgo ad un’educatrice (addestratrice?) cinofila, di un centro piuttosto noto, espongo il mio problema e lei mi propone un corso di addestramento base a 360 euro! io allibita le dico: guardi che Frida sa già i “comandi” terra, seduto, resta, morto (ehm eheh giocando di imparano cose strane!), ma il problema non è questo, il problema è semplicemente il giro al guinzaglio (e soprattutto l’impossibilità di andare in ristoranti, agriturismi ecc..)
Lei dopo avermi detto che i cani non si portano in ristoranti e musei ecc…mi dice che PRIMA di affrontare quel problema comportamentale BISOGNA rifare l’addestramento dei comandi perché se Frida non ascolta e abbaia è perché non li sa fare bene (evidentemente non l’ha mai vista in preda al panico! come dici tu non vede e non sente niente, cancella tutto, me i cani…ecc). E quando mi vede basita mi dice “e poi LEI CON QUESTO GUINZAGLIO ALLENTATO! si fa portare in giro dal cane! la vizia! deve dare dei colpetti! degli strattoni. Se vuole risolvere il problema venga a fare il corso, vedrà che bello, alla fine facciamo stare fermi i cani e corrono verso di noi (cosa che Frida fa da quando ha 2 mesi) e venga con un COLLARE A STROZZO, o al massimo a SEMISTROZZO”. (a strozzo? a parte che Frida non tira al guinzaglio, non ha nessun problema se non quello della mancata comunicazione al guinzaglio! cosa me ne faccio di un collare a strozzo???)
Ovviamente da questa famosa “”””educatrice””” di questo famoso centro non ci sono andata. Poi ho comprato per caso on line il tuo libro e finalmente ho scoperto un mondo meraviglioso. Un mondo che da quando sono bambina mi sembra in linea con il mio essere ed il mio sentire- Grazie davvero, per l’approccio multimodale e estremamente approfondito seppur fruibile che ci regali in così poche pagine. Valentina e Frida
Grazie Valentina! Splendida testimonianza…
Sarei molto felice se mi mandassi una foto e se mi dessi il permesso di pubblicare la tua testimonianza… 🙂
Ciao Angelo , io ho un giovane Labrador di 2 anni e mezzo con displasia ai gomiti già scoperta un anno fa quando è stato per parecchio tempo con difficoltà a camminare e ad alzarsi da terra .. Da allora abbiamo cercato di fare attività controllata al guinzaglio , vale a dire niente più corse salti e giochi con altri cani.. Questa è una pena al cuore per noi , è possibile che un cane con displasia ai gomiti non possa più socializzare con i propri simili per tutta la vita ? Noi non sappiamo come fare , lui è sempre stato un cane equilibrato , ma quando è insieme ai sui simili la maggior parte delle volte Corre … Esiste la possibilità di lasciare il cane libero di socializzare senza che corra e si scateni ?
Mi dai unconsiglio per il mio cane ke apaura di tutto?
Magari bastasse un consiglio a risolvere la situazione. Lavora con un professionista. Dovrete capire se alla base c’è un trauma, una patologia, inesperienza… Individuata la causa si può capire cosa fare e come. Vi aspetta un percorso – affascinante – insieme.
Potrei sapere su Bologna se avete degli educatori o un centro ? Grazie
A.