“La crescita si manifesta solo quando si osa passare dalle vette agli abissi e dagli abissi alle vette. La crescita si manifesta solo in questo incessante pellegrinaggio dalle tenebre alla luce e dalla luce alle tenebre. Quando ci si innalza sulle onde dell’oceano e poi si ricade, per innalzarsi ancora e ricadere, si raggiunge un equilibrio sottile in cui si trascendono sia l’innalzarsi che il ricadere. Si diventa un testimone. Questo essere testimoni è la meditazione.”
– Osho
Oggi è uno di quei giorni in cui “unisco i puntini”. “Sparsa colligo”. E questo pensiero di Osho mi aiuta a meditare.
Il 1 gennaio 2012 mi ero proposto di vivere l’anno all’insegna della follia. E così è stato. Sono andato controcorrente, al si là del senso comune, oltre gli schemi e i giudizi, al di là dei concetti di “hai fatto bene” e “hai sbagliato”.
Sono stato lodato e condannato, rifiutato e accolto.
Ho lasciato che mi attraversasse il dubbio, la paura, l’eccitazione, l’abbandono, il piacere, il dolore.
So che vi aspettate un conclusione esaltante a questo discorso, ma non c’è alcuna conclusione. Ho solo il sospetto che sia una via praticabile, assolutamente piena di insidie. E allo stesso tempo forse l’unica che ti metta davanti a te stesso e che obblighi te e gli altri a pensare e uscire dalla ruota del criceto.