“In molti Paesi occidentali è diffusa la convinzione che avere successo, fare soldi, sia in qualce modo sbagliato per chi sta cercando di condurre una vita spirituale o eticamente e moralmente corretta. Nel buddhismo, invece, non sono i soldi in sé ad essere sbagliati; in effetti, una persona con più risorse può fare del bene molto più di chi non ne ha. La questione, piuttosto, è come guadagnare; ossia riuscire a capire da dove arrivano e come fare e come fare in modo che continuino ad arrivare, mantenendo un atteggiamento sano nei confronti del denaro. Il punto, quindi, è fare soldi in maniera pulita e onesta, comprendere chiaramente da dove viene il denaro, affinchè il suo flusso non si fermi e mantenere nei suoi confronti un atteggiamento sano mentre lo usiamo. Finché si riesce in questo, fare soldi è un’attività perfettamente compatibile con la vita spirituale; in effetti, diventa parte stessa della vita spirituale.“
Ho estratto per te queste righe da un libro favoloso: “Il Tagliatore di Diamanti“.
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Ma ke c entrano i soldi con i cani e l amore x gli animali? nel guadagnare onestamente non c è nulla di male,il problema è lAMORE per il denaro,come dice la Bibbia nella prima lettera di San Paolo a Timoteo (1Timoteo 6:10)…è VERO,con + soldi si possono aiutare più persone,ma è pur vero che non cadono dal cielo e che se non si lavora davvero tantissimo non se ne vedono molti…a rischio però di trascurare la famiglia e la nostra spiritualità…non credo che il principe siddharta volesse insegnare che la felicità e il successo dipendono dai soldi.Soprattutto si possono aiutare le persone e i nostri amici animali anche in modi più spirituali e meno materiali…inoltre penso che insegnare a diventare istruttori o educatori cinofili sia un mestiere così bello che al tuo posto,caro Angelo,lo farei quasi gratuitamente in modo da dare la possibilità a chi ama i cani di imparare un mestiere basato sull amore e poi chissene frega se si guadagna molto o poco!!
Eccola là, la cultura cattolica e i suoi danni. Per il buddhismo la povertà non è un valore.Non ho mai detto che secondo Siddharta la felicità dipende dai soldi. Anzi, il buddhismo insegna come essere felici indipendentemente da cause esterne. Questo vuol dire che puoi essere felice senza i soldi e con i soldi. Ed ovviamente con i soldi puoi fare donazioni per progetti a scopo sociale, puoi creari spazi da destinare allinsegnamento, puoi organizzare un corso per educatori cinofili fatto bene. Senza no.Il punto è quindi: fin tanto che non sei illuminato e che tutti gli esseri non lo sono diventati è bene usare TUTTE le risorse a disposizione per aiutarli.
Condivido la tua visione. Il problema è che in questo mondo occidentale, quasi sempre e purtroppo, fare soldi ha ben poco a che fare con lavoro, onestà, rispetto, beneficenza e le altre bellissime cose che hai elencate.Io sto cercando un lavoro che mi dia più possibilità economiche. Ma mi sto rendendo conto che farlo, restando onesti e coerenti coi propri principi etici è veramente unardua impresa. Che sto vivendo come una buona sfida per il mio cammino.Se non lho detto in precedenza: complimenti per il bellissimo blog.
VOLEVO PRECISARE CHE NON SONO CATTOLICA…cmq credo che sia molto difficile mantenersi onesti e moralmente puri in un mondo basato sul materialismo, dove l importante è fare soldi e diventare persone di successo.Conosco persone benestanti che si sono fatti in 4 per raggiungere un certo livello e rimanere onesti…non è affatto facile.SONO D ACCORDISSIMO CHE I SOLDI POSSONO DARE UNA MANO e che averli non fa schifo a nessuno,anzi…ma la vita è una sola e va vissuta bene CON o SENZA soldi…penso che in questo siamo TUTTI concordi…Comunque complimenti per il lavoro che fai con i cani,è davvero ottimo
Per neurobi,Hai ragione in occidente è così.E per questo che bisogna cambiare le cose:SIATE IL CAMBIAMENTO CHE VOLETE VEDERE NEL MONDOGANDHI:-)Diamoci da fare!
Un mio amico, impegnato da anni nel salvataggio cavalli in situazioni peregrine, mi ha detto che se voglio fare la crocerossina, devo anche riuscire a mangiare, sennò se non mi reggo in piedi non posso andare da nessuna parte.Credo che lo spirito sia questo, e me ne ricordo quando voglio regalare troppo…o non dare niente. Perchè capitano anche i periodi in cui, dopo aver dato, dato, dato, non si ha più voglia di vedere nessuno e di far nulla, ci si è scaricati.Credo che ci sia una via di mezzo. Chi vuole solo prendere, deve anche imparare a dare, e viceversa.Se voglio regalare uan lezione o una consulenza, posso farlo, se è davvero quello che voglio e se non avrò rimpianti. E sapendo che alle mie spalle ho anche una famiglia a cui rendere conto.Non posso regalare a tutti. Posso decidere di fare delle attività gratuite, delle attività a pagamento, in modo che tutti abbiano uan chance.Posso anche chiedere uno scambio di beni, perchè è anche giusto dare la possibilità alle persone di sdebitarsi, e un prato tagliato o degli attrezzi nuovi mi fanno guadagnare: tempo ed energie.Non credo che il problema sia la cultura cattolica, tutte le culture hanno delle falle in quanto scatola chiusa di credenze, tradizioni, dogmi…credo che si debba modellare se stessi pensando solo allequilibrio, al nostro senso di giustizia, alle conseguenze dei nostri gesti…seguendo il nostro cammino di apprendimento.A me piace lavorare per vedere i progressi, perchè ricordo certe sensazioni di sconforto con i cani che si azzuffavano e nessuno che mi desse una chiave di lettura delle mie teste calde…poi sì, mi faccio anche pagare perchè è il mio lavoro, ma dubito che mi arricchirò così, visto la cifra che chiedo e i pellegrinaggi che fccio. Mi interessa? Per ora faccio quello che mi piace, mi mantengo, e se un giorno avrò bisogno di di più, farò di più o chiederò di più. Ricordandomi però che a volte anche il bene puro e semplice torna indietro, dalle persone che sanno riconoscerlo.