Accompagnare empaticamente il proprio animale alla fine della vita
di Stefano Cattinelli
È nella separazione che si sente e si capisce la forza con cui si ama.
– FËDOR MICHAJLOVIČ DOSTOEVSKIJ
Questo articolo vuole portare a conoscenza degli aderenti al progetto ThinkDog un tema che da ormai 20 anni porto avanti con passione e con convinzione.
Può un cane anziano o malato concludere la propria esistenza, senza soffrire, avvolto completamente dall’Amore di chi lo ha amato in vita?
Sono perfettamente consapevole che sto affrontando una questione che per la maggior parte delle persone appare ostica e che nella nostra quotidianità si fa di tutto per non affrontarla e che spesso neppure se ne vuol parlare.
Tuttavia la questione, anche se non la si vorrebbe mai prendere in esame, esiste e, cosa
non da poco, è parte integrante della relazione che abbiamo con il nostro cane.
La relazione che noi creiamo con il nostro cane, a partire dal quotidiano scambio emozionale e ancora di più se l’animale partecipa anche ad un progetto di vita come quello di essere istruttore, educatore od operatore cinofilo, questa relazione esiste perché ha un inizio ed una fine.
Ognuno di noi sa benissimo come è incominciata la nostra relazione con il nostro cane.
Per arrivare, senza preamboli, all’essenza del nostro rapporto potremmo dire che è stato un impulso di Amore che ci ha fatto incontrare.
Ebbene se la relazione con lui nasce attraverso un impulso di Amore …..come penso dovrebbe finire?
La risposta a questa domanda è il punto delle seguenti riflessioni.
Sono più che convinto che per affrontare questo tema conviene avere una certa chiarezza e lucidità di pensiero sopratutto immaginando che tale argomento possa muovere anche piuttosto intensamente la emozioni di ognuno di noi.
Dicevamo: la relazione con il nostro cane inizia seguendo una frequenza di Amore.
La scintilla che si accende nel nostro cuore ci fa raggiungere certe posizioni interiori che, a detta di molti, difficilmente riusciamo a raggiungere nella relazione con gli altri esseri umani.
La relazione con lui inizia dal momento in cui noi iniziamo a vibrare della frequenza dell’Amore.
Questo Amore è vivo, vitale e si rinnova ogni volta che il nostro sguardo si rivolge a lui; ogni volta che lo chiamiamo o che lui ci cerca.
Decine e decine di volte al giorno per tutti i giorni della settimana, del mese e dell’anno, per 14 -15 anni e anche di più.
Spesso accade che questo Amore non ce la fa proprio a rimanere chiuso esclusivamente all’interno della relazione cha abbiamo con il nostro cane.
Ecco dunque che, seguendo una fluidità a lui consona, questo Amore inizia a fecondare la vita stessa delle persone.
Entra a tal punto nella vita delle persone che inizia a permearne i pensieri e le azioni e le persone iniziano a pensare che se vogliono amarsi, se vogliono permettersi che questo Amore pervada anche la loro vita lavorativa, devono per forza scegliere un tipo di mestiere che possono amare. Con il quale possono avere una relazione d’Amore.
Quale miglior occasione allora di fondere l’Amore che ho per il mio cane con l’Amore che ho per me stesso nel momento in cui scelgo di fare un mestiere che mi piace e che faccio volentieri?
La scintilla, nata dall’incontro con il proprio cane, si trasforma allora in un fuoco, in una passione.
L’istruttore cinofilo, l’educatore o l’operatore incarnano questo tipo di Amore.
Essi diventano un tramite, uno strumento attraverso il quale può risuonare una Forza molto più grande dell’essere umano.
Una Forza che va oltre l’essere unamo; tant’è che la vedo presente anche nel mio cane!
Lui mi ama ed io lo amo.
Infatti riconoscere i bisogni del proprio cane è un’atto d’Amore nei suoi confronti.
Come riconoscere i propri bisogni è un atto di Amore nei confronti di se stessi.
Ed infine insegnare ad un’altra persona a riconscere i bisogni del suo cane è un atto d’Amore nei confronti dell’umanità.
Il fuoco si trasforma in un incendio.
E poi… poi che accade?
Accade che colui che ha messo in moto tutto questo, il mio cane che è stato la scintilla, il fuoco e l’incendio, quando sta finendo il suo ciclo naturale e ha bisogno della mia presenza, della mia essenza, di tutto me stesso…..
Accade che normalmente un veterinario che lui ha visto solo saltuariamente, che certo non è il suo punto di riferimento esistenziale, colui al quale lui ha dedicato tutta la sua esistenza, con un puntura mette fine alla sua vita.
Io mi sono sempre chiesto: dov’è l’Amore in tutto questo?.
Vedo la sofferenza umana, vedo la paura della morte, vedo una eventuale sofferenza animale non gestita dai farmaci, vedo una confusione tra accanimento e il lasciare andare, vedo spesso la fretta, vedo il farsi condurre dagli altri, vedo il non voler superare i propri limiti, vedo la speranza confusa con la non presenza, vedo la separazione, vedo il dolore umano non sostenuto, vedo la paura del proprio dolore…
In vent’anni ho visto moltissime esperienze di non Amore.
Ecco perché durante tutti questi anni, attraverso tre libri sull’argomento*, ho scelto che per tutti, per il cane, per la persona e, non ultimo, per me era più giusto vivificare quell’Amore che ci ha fatto incontrare piuttosto che ucciderlo insieme all’animale.
Accompagnare empaticamente il propio cane alla fine della vita non è molto diverso dal mettersi in gioco quando abbiamo deciso che con lui e grazie a lui potevamo trasformare la nostra relazione in una professione.
E’ sempre l’Amore che guida.
E come accade per tutte le esperienze nuove, quelle che ancora non si conoscono, anche questa conviene impararla per tempo.
Ci sono strumenti interiori ed esteriori che conviene conoscere altrimenti si rischia di perdere una occasione che per sua natura non si ripeterà più.
Nell’ultimo periodo della sua vita è il cane che ha bisogno di noi.
Prima eravamo noi che avevamo bisogno di lui.
L’Amore, per sua natura, ha bisogno di fluire.
Sempre, dall’inizio alla fine.
Il corso
Chi voglia approfondire la tematica e sviluppare le capacità empatiche inerenti all’accompagnamento, può partecipare a questo corso: http://www.thinkdog.it/accompagnare-empaticamente-animale-alla-fine-della-vita
Caro Angelo, come sempre sai far vibrare le corde del cuore…
Laura, molte molte grazie, ma ad onor del vero come specificato in alto e in fondo, questo articolo è di Stefano Cattinelli. Il tuo commento mi conferma che io e Stefano siamo grandemente allineati…