Premi, rinforzi, bocconcini e cognizione del cane
Chi pensa che premiare il cane non sia cognitivo, non è ancora riuscito a cogliere quanto meravigliosa e sorprendente sia la mente del cane.
È significativo considerare che la maggior parte degli studi sulla cognizione del cane, siano effettuati attraverso tecniche premianti. Il che in altre parole significa che puoi potenziare un cane cognitivamente anche usando i bocconcini. Certo non sono l’unica via: ho dedicato più di dieci anni a capire cos’altro si potesse fare e oggi abbiamo più opzioni di quante anche solo si potesse immaginare un tempo.
Bisogna solo capire che assumere il paradigma cognitivo-relazionare non significa buttare nella spazzatura il “modello operante” e tutto ciò che si è fatto fino ad ora, ma riuscire a vedere ciò che nessuno prima riusciva vedere, pur avendo davanti al naso le stesse identiche cose. E questo grazie ad un modo diverso di guardare. E di pensare (ecco la meravigliosa forza di un nuovo paradigma).
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.
– Marcel Proust
Dire premio = condizionamento, da una parte, e invece mirroring (ricalco) = cognizione, dall’altra, è ciò che viene facile fare: il nostro cervello è dualistico ed è portato a semplificare le cose per poterle maneggiare con più facilità. Ma in questo modo ricadiamo nello stesso errore di chi ha pensato animali = istinto, o esseri umani = cognizione. La realtà è molto più complessa di così. E basta osservare attentamente un cane per rendersene conto.
Del resto ci sono fatti e storie, dati scientifici e cani rinati, proprietari sollevati e nuovi cuori gioiosi, a sostegno e testimonianza di tutto questo.
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