Uno dei miei attori comici preferiti: Giovanni Storti, di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Avevo letto l’anno scorso che si stava preparando per una maratona. Pare che grazie alla corsa abbia scoperto la meditazione mindfulness (già, non bastavano gli altri benefici, pare che la meditazione migliori le prestazioni atletiche).
Insomma, corre, medita e fa ridere a crepapelle. Mitico Giovanni Storti!
La mindfulness è una pratica meditativa buddhista, riscoperta dall’ambiente scientifico grazie alle ricerche condotte alla University of Massachusetts Medical School, dirette dal prof. Jon Kabatt Zin.
Secondo gli antichi insegnamenti buddhisti “…gli animali che si trovano vicino a chi medita diventano mansueti e cordiali…”. Non sono un maestro e non mi sogno nemmeno di dare insegnamenti, ma praticando meditazione da quindici anni posso affermare che grazie ad essa puoi connettere il tuo spirito a quello di un animale. Qui ti ritrovi in un luogo dove abbandoni quello che sai e quello che sai fare. Ed è stupido che aggiunga altro. E’ un’esperienza che sfugge ai concetti e non si può racchiudere nelle parole.
Il mio lama, Lama Ole Nydhal, racconta spesso delle storie che vedono il XVI Karmapa interagire con gli animali in modi del tutto particolari. Pare che una volta davanti agli occhi di decine di testimoni, un gatto conosciuto da tutti i praticanti del centro buddhista come aggressivo e imprevedibile si sia accovacciato accanto a lui per tutta la meditazione e da quell’evento in poi si fosse trasformato in mansueto e giocherellone con tutti.
Per maggiori informazioni sulla meditazione mindfulness vi sono diversi testi. Ecco uno scritto bene, con una ricca bibliografia, metodi di pratica e citazioni di ricerche scientifiche:
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__mindfulness.php?pn=334
“…quando sei particolarmente concentrato, quando sei veramente ‘nel posto dove sei’, ti vengono molte più cose divertenti, riesci a cogliere tutte le cose che ti stanno attorno…”
Ridere può essere anche un modo profondo di vivere e partecipare. Provare a farne un modo di stare al mondo è un obiettivo su cui vale veramente la pena di impegnarsi