Lama Ole Nydhal
*For a limited period only
A proposito delle molte domande sulla tragedia che sta attualmente accadendo in Tibet. Il Buddhismo della Via di Diamante lascia ognuno libero di avere le proprie convinzioni politiche – di conseguenza, queste affermazioni possono solamente essere le mie esperienze personali a proposito dei sentimenti e dei modi di vedere tibetani:
Ho iniziato ad interessarmi e a soggiornare nelle regioni himalayane nel 1968, e negli anni a seguire non ho incontrato un singolo tibetano che considerasse positiva l’annessione del proprio paese alla Cina. Nei primi anni il principale motivo di lamentela era che ca. il 20- 25% degli abitanti del paese erano morti di fame a causa di direttive errate nel campo dell’agricoltura da parte di Pechino, oppure erano stati uccisi in campi di prigionia, o durante gli incontri di autocritica o in azioni di guerra. La distruzione della loro religione, lo sventramento dei monasteri, il trattamento disumano e l’uccisione dei leader religiosi erano scolpite nelle loro menti e le menzionavano continuamente.
Quando i cinesi diedero la colpa della Rivoluzione Culturale alla “banda dei quattro”, e Deng iniziò un’epoca liberale, molti tibetani erano disposti almeno a lavorare seppur in quelle condizioni. Tuttavia, quando i cinesi iniziarono ad influenzare la scelta delle incarnazioni dei Lama, e portarono delle quantità talmente massicce di immigrati stranieri in Tibet, al punto da cambiare totalmente la natura del paese ed i tibetani diventarono una minoranza, questa ondata di irrequietezza probabilmente divenne inevitabile. Come in qualsiasi altro posto, quando degli uomini armati di pietre affrontano delle mitragliatrici, quel che succede è una vera tragedia, e non dovrebbe essere impossibile per una potenza grande quanto la Cina dar loro l’autonomia che è tutto ciò che i tibetani possono realisticamente aspettarsi.
Possa questo diventare possibile prima che ancora più vite vadano perse – e l’ingresso della nazione cinese, grande e culturale, a far parte degli stati del mondo liberi e democratici è seriamente messa in dubbio. I tibetani non sono un’etnia violenta e ci deve essere un modo perchè il loro giusto desiderio di libertà si avveri. Riuscire a farlo sarebbe un atto grandioso e indimenticabile da parte della altrimenti lungimirante leadership cinese.
Vostro
Lama Ole Nydahl, Danimarca
“Si domano anche le tigri con la forza della pace…” così diceva il monaco buddista intervistato dalle Iene la scorsa settimana.Francesca
Rileggo quello che ho scritto dopo che i miei cani si sono…accaniti contro una di loro e hanno morso lei, me, e non avevano più orecchie nè per un no nè per altro.Cani che di solito fremono se alzo lievemente la voce, o che se separati, smettono subito e trottano in giro facendo i pagliacci.A cosa serve la rabbia? Può fermare o risolvere una situazione che sta colassando?Posso odiare le mie due femmine perchè si sono coalizzate contro meggy, e volevano ribaltare un ordine che è durato per tre anni, e la più giovane ormai la metteva in disparte in tutto?Hanno agito per logica, la loro; e la situazione l’ho creata io: non sempre si può convivere, nè tra cani nè tra persone.E’ difficile amare chi ti ha fatto del male, ma quando sono tornata a casa le ho abbracciate. Hanno sofferto più loro di me.E questo non deve succedere più.Sara