Stai valutando un corso per Educatore Cinofilo o lo sei già? Attento alle suddivisioni “teoria vs pratica”. “Non è che c’è troppa teoria in questo corso per diventare educatore cinofilo?”, “Non è che si fa poca pratica?”, “Non è che manca la teoria e divento un praticone ignorante e superficiale?”: sono le tipiche, legittime, domande …
La più elevata forma di gioco col cane? Ve la racconto in questo libro. “Un cuore felice” è il titolo del mio nuovo libro. Parla di gioco col cane sì, ma in modo differente. Sono passati cinque anni dalla pubblicazione del mio primo libro e mai ne avrei scritto un secondo se non avessi avuto una …
Per la collana “ThinkDog”, DeAgostini ha appena pubblicato “Come i cani ci amano”, il libro del neuroscienziato che afferma: anche i cani sono persone. ”La mia conclusione inevitabile è questa: anche i cani sono persone”. Lo afferma sul The New York Times, Gregory Berns, l’autore del libro che hai per le mani, le cui ricerche …
Premi, rinforzi, bocconcini e cognizione del cane Chi pensa che premiare il cane non sia cognitivo, non è ancora riuscito a cogliere quanto meravigliosa e sorprendente sia la mente del cane. È significativo considerare che la maggior parte degli studi sulla cognizione del cane, siano effettuati attraverso tecniche premianti. Il che in altre parole significa che …
Il fatto che il clicker sia uno strumento nato in ambito comportamentista ha generato un fraintendimento banalissimo.
Il fraintendimento è questo: se usi il clicker stai limitando la mente del cane a un apprendimento di tipo meccanicistico, lineare, appannaggio del vecchio comportamentismo e ne riduci le potenzialità. Ma le cose stanno davvero così?
Questo articolo non è mio ed è invece stato scritto da Risë VanFleet. Ve lo propongo perché ha due particolarità: la prima è che è fra i più apprezzati dalla Association of Pet Dog Trainers (APDT americana). Apparso nella rivista ufficiale dell’Associazione è stato poi premiato dalla DWAA Maxwell (DWAA sta per Dog Writers Association of America). Il secondo motivo, per me il più importante, è che tratta dell’argomento empatia e “punto di vista del cane”, cose sulle quali ho fondato il mio lavoro (basti pensare al nome della mia scuola, “ThinkDog – Il mondo da un’altra prospettiva”). In considerazione a empatia e prospettiva del cane ci sono alcune similitudini, ma anche molte differenze su ciò che personalmente intendo con empatia e ciò che ritengo possa essere realizzato per mezzo di essa. La cosa importante però è che l’argomento è sempre più oggetti di discussione e confronto, anche oltreoceano.
Il Dog Trainer Empatico: Considerare il Punto di Vista del Cane
Di Risë VanFleet, PhD, CDBC. Traduzione a cura di Giorgia Auriemma.
Educatori cinofili e consulenti comportamentali amano discutere i metodi di educazione, e fanno bene. Più condividiamo e compariamo le nostre idee e gli utilizzi della teoria dell’apprendimento, più possiamo usare correttamente quelle capacità ed idee per trasformare le vite dei nostri clienti e dei loro cani. C’è un altro aspetto dell’educazione cinofila, tuttavia, che io credo meriti considerevolemente più attenzione di quella che gli viene data ora – il concetto di empatia nell’addestramento e nella vita con i cani.
Nel video che segue abbiamo una prova di come due cani, arrabbiati, probabilmente alle prese con la difesa del territorio, usino intelligenza e una elevata competenza comunicativa per evitare che la “discussione” si trasformi in colluttazione.
I due quattrozampe si inviano l’un l’altro segnali molto speciali. Sai leggerli? Ci esercitiamo insieme?
Il 7 luglio 2012 è stata siglata da un gruppo di scienziati, alla presenza di Stephen Hawking, la “Dichiarazione di Cambridge sulla coscienza”, la quale afferma che molti animali sono coscienti e consapevoli allo stesso livello degli esseri umani. È un evento di grande portata storico-culturale, anche se i media non ne hanno parlato. Ne incollo di …
… anche per gli animali – se ammettiamo la complessità della mente animale come contenitore di sensazioni, sentimenti, vissuti, interiorità, soggettività appunto, certo diversi, ma non assenti, e a volte così distanti da quelli dell’uomo, dobbiamo rivedere la nostra presuntuosa posizione di “signori” del pianeta e rivolgerci con maggiore rispetto, umiltà e sensibilità al mondo dei nostri “fratelli” animali. Perché il dolore è dolore per tutti, come lo sono la paura e la gioia.”