Video: Come Aiutare un Cane che Tira al Guinzaglio (prima parte)

Aiutare un cane che tira al guinzaglio non è solo una questione di strumenti, premi e punizioni

Questo video è da guardare insieme a quest’altro, girato nel 2010, perché ne è un completamento. Notate delle differenze? Scrivetele nei commenti! Intanto approfondiamo ciò che succede in questo, mentre aiuto Margot e la sua umana, Francesca.

Cosa vuoi?

È fra le prime domande che rivolgo alle persone che aiuto. Voglio dire, posso anche intervenire secondo le mie idee, ma se non ascolto con attenzione i bisogni di quella persona, sto trascurando un piccolo particolare: il cane vive in un ambiente sociale e a famiglia insoddisfatta corrisponde l’infelicità di un cane. L’intervento che fai solo sul cane è un intervento mediocre. La famiglia è un sistema e tutti gli elementi devono guadagnare armonia fra loro.

La differenza fra ‘addestramento’ e ‘agevolazione della relazione’

Ciò che Francesca desidera è che Margot non tiri più al guinzaglio e che torni al richiamo. Le due cose, apparentemente distinte, hanno in realtà una radice comune: il legame sociale. Non si tratta quindi di impartire lezioni a Margot su cosa debba fare, ma di intervenire sulla comunicazione e le emozioni che “passano” fra lei e Francesca. Questa è la linea di demarcazione fra ‘addestramento’ (rendere destro, abile) e ‘agevolare la relazione’. L’addestramento può servire ed essere parte del processo, ma il fulcro di tutto è la relazione! Essa è la base e lo spazio che tutto contiene. L’addestramento, l’educazione, una magica passeggiata, affrontare un problema comportamentale, giocare insieme, sono tutte cose che necessitano di relazione. Migliore è la relazione, migliori saranno le attività sopra citate.

Qualche domanda che conviene porsi sulla relazione:

  • Quanto si capiscono cane e proprietario?
  • Quanto sono affiatati?
  • Quanta fiducia c’è fra loro?
  • Quanto si influenzano a vicenda?
  • Quali capacità serve allenare?
  • Quali esperienze posso far vivere loro per aiutarli a sviluppare questi punti?

Cosa vuole il cane?

“Leggendo” il comportamento del cane, abbiamo accesso alle sue emozioni, intenzioni, necessità e qui a volte gli faccio da avvocato. Quando dovessero dirmi, “non deve più tirare al guinzaglio”, e io dovessi notare che il cane tira al guinzaglio perché esce di casa solo per pochi minuti, tanto per fare i bisogni, farei presente che un cane che non esplora, cammina, gioca, socializza è un cane i cui bisogni sono frustrati. E quando i bisogni sono frustrati, ecco che nascono i problemi.

Laboratorio di Comunicazione Empatica - Vaira - ThinkDogSoddisfare i bisogni del cane è più importante del training

Quindi, punto numero uno: soddisfare i bisogni del cane (fisiologici, psicologici, sociali) è la parte più importante su cui intervenire. La vita che il cane fa, le attività che svolge, cosa mangia, la qualità delle relazioni, lo rendono più o meno problematico. È quindi sbagliato pensare che il cane si comporti male perché è maleducato o non sottomesso. Certo che puoi obbligare il cane fare quello che vuoi. Ma io preferisco che il cane sia un individuo così sano e capace da scegliere liberamente il comportamento più adeguato a ogni contesto. I cani non sono macchine, né militari. Capite cosa intendo quando dico che la teoria del capobranco è completamente da rivedere?

I comportamenti sono una manifestazione esteriore dello stato mentale

Quante volte abbiamo sentito che il cane ti sta davanti in passeggiata perché è dominante? Sono sciocchezze. Chi afferma questo genere di cose non è al passo con ciò che ci dice l’etologia. E basta guardare il video per comprendere che Margot non è affatto dominante. Tira perché è un segugio. Tira perché vorrebbe sentirsi maggiormente al sicuro (seguire tracce e odori, nel suo caso è un modo per evitare di “stare” nel suo disagio). Tira perché la connessione con Francesca non è ancora delle migliori.

Quando il vostro cane si comporta come non vorreste, chiedetevi: cosa lo spinge a fare questo? Quali emozioni prova in questo momento? Qual è la loro origine? Cosa posso fare per cambiarle?

Qui il punto focale è: far sentire Margot a suo agio, rendere Francesca la sua Base Sicura (base sicura è una figura con la quale si ha una relazione duratura e alla quale rivolgersi quando ci si sente vulnerabili o bisognosi di protezione) e più interessante degli odori che possono esserci in giro.

Connessione emotiva

La connessione emotiva si realizza quando fra noi e il cane le emozioni sono un “fluente tutt’uno”. Sentiamo cosa sente il cane, lui sente ciò che sentiamo noi. Cambiamenti nel nostro stato, generano cambiamenti nello stato del cane. Diventano più importanti, l’uno per l’altro, le espressioni del volto, i gesti, gli spostamenti, perché una volta “connessi” si tende a mantenere la connessione. È di per sé gratificante, favorisce la cooperazione e sostiene l’affiliazione sociale, in altre parole rafforza il legame, qui e ora, e nel tempo.

Riuscire a crearla è il miglior presupposto per una rapporto appagante, per l’apprendimento, per lo sport, per l’educazione e per affrontare problemi comportamentali più o meno gravi.

Quando siamo connessi, riusciamo meglio e influenzare il comportamento del cane. Con Margot la connessione emotiva è la base da cui partire. Ma come si ottiene? Lo vedremo nella seconda parte di questo articolo…

Per approfondire:

Cosa fare se il cane tira al guinzaglio

Collare e guinzaglio corto? Impediscono ai cani di comunicare.

Guinzaglio lungo e pettorina facilitano la comunicazione fra cani

Sviluppare le capacità di comunicazione fra cani